Un Lupo Solitario Che Non Posso Trascurare recensione
Autore: Shikamaru 93
08 Oct 2014

Un Lupo Solitario Che Non Posso Trascurare Dalla prima light novel tradotta in italiano, è la volta del secondo romanzo di Full Metal Panic!, dal curioso titolo: Un Lupo Solitario Che Non Posso Trascurare (Houtte Okenai Lone Wolf). Il volumetto di 250 pagine è una sorta di testo collettaneo e comprende sei short stories, pubblicate per la prima volta tra il luglio e il novembre del 1998, sul mensile «Gekkan Dragon Magazine».
Come spiega Gatou, i contenuti si riferiscono «a eventi e situazioni di un’altra area del mondo di Full Metal Panic. Mithril e Arm Slave praticamente non compaiono mai» (postfazione, p. 259). Aggiunge che «non esiste una vera e propria trama di base, ogni episodio è autoconclusivo» (ivi). Questo non significa, si badi bene, che il carattere rapsodico di tali narrazioni pregiudica la qualità dell’ironia e della poetica sottese: ogni fan di FMP! apprezza il lato più demenziale della serie, che vive anche di momenti al limite del nonsense più totale, come da tradizione nipponica.
Buona la traduzione, così l’aggiunta di qualche nota a piè di pagina per spiegare i riferimenti meno noti alla cultura giapponese contemporanea. Un paio di refusi (pp. 35 e 148) sono quel che si dice il pelo nell’uovo e passano inosservati.


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